Elon Musk e il Cybertruck di Tesla: dall'epic fail della presentazione all'epic win nei pre-order

Tutto purché se ne parli: dopo la prova di resistenza fallita, con i vetri rotti del veicolo “indistruttibile” che hanno generato ilarità sul Web e reso virale il video della presentazione del pick-up, il numero dei veicoli preordinati dà un’altra volta ragione a Elon Musk. E il Cibertruck di Tesla è un nuovo successo per l’azienda, che da oggi è anche un po’ più umana.

“I conti sono presto fatti. 200.000 truck già ordinati e una gaffe che eclissa qualunque commento sul design, che per qualcuno è “originale” e per qualcun altro fin troppo elementare.”

Nel suo articolo per automoto.it, il Direttore Creativo di Kube Libre Luciano Nardi analizza il caso Cybertruck e l’epic fail della presentazione. Che poi tanto fail non è stato, considerati i risultati nei pre-order. E l’errore, in fondo, ha anche contribuito a umanizzare Elon Musk e avvicinarlo a noi comuni mortali.

Il Cybertruck di Tesla: Elon Musk spacca i vetri e buca lo schermo.

“Riguardando poi con calma l’incidente, la prova di robustezza è stata certamente imbarazzante ma non ha tolto nulla al progetto dell’auto, contribuendo, secondo me, a rendere più umano e simpatico un signore che ricorda tanto il magnate Tony Starck (alias Iron Man); un visionario e sognatore che anche se qualcuno lo ha definito ‘incauto, vanesio, apocalittico, spesso fuori controllo’, per me è uno dei pochi innovatori con una visione del futuro compatibile con le leggi di mercato.”

In fondo anche Steve Jobs si era concesso delle gaffe. Basti pensare all’iPhone 4 e alla barra di caricamento inchiodata durante l’evento di presentazione.
Eppure il prodotto è stato comunque un successo, e Jobs rimane uno dei più grandi innovatori dei nostri tempi nonostante gli inevitabili errori commessi lungo il suo percorso.

E anche l’intoppo dei vetri rotti, quindi, non può certo essere considerato un dramma.

Cybertruck: il design del pick-up di Tesla fra Mad Max e l’arte dei centri stile italiani.

“Tirando le somme. Questo veicolo fatto con le lamiere diritte come le avrebbe potute fare un fabbro di Mad Max, tenendo gli spigoli al vivo come se non conoscesse l’arte sapiente dei battilastra italiani dei centri stile di Pininfarina, Zagato o Bertone, in fondo in fondo a me piace. È un’opera dall’estetica sottrattiva dove le linee ricordano moltissimo gli esperimenti torinesi dei prototipi Stratos di Bertone e Cuneo Alfa Romeo di Pininfarina.”

Nell’articolo, viene quindi promosso il Cybertruck di Tesla. Che anche grazie alla provocazione involontaria andata in scena durante la presentazione, ha raggiunto risultati straordinari di comunicazione e di vendite.

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